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Vanitas 2024
Carissimi350

Vanitas 2024 (ca. 35’)
Testo di : Flavio Colusso
Musica di [in ordine alfabetico] :
  Flavio Colusso (Italia)
  Daniel Dobri (Ungheria)
  Franz Ferdinand Kaern-Biederstedt (Germania)
  Joseph Papadatos (Grecia)
  Peter Peinstingl (Austria)

COLUSSO : Danza di uomini & scheletri. | UT
KAERN   : Quadro I. Allemanda. Primavera. Acqua. | RE-MI
PAPADATOS: Quadro II. Corrente. Estate. Fuoco. | MI-FA
PEINSTINGL: Quadro III. Sarabanda. Autunno. Terra. | FA-SOL
DOBRI   : Quadro IV. Giga. Inverno. Aria. | SOL-LA
COLUSSO: Tombeau de Carissimi. | SI  

Il suono - il segno - il disegno
Il nuovo oratorio "VANITAS 2024" è ispirato ai due omonimi oratori di Giacomo Carissimi [1605-1674], considerato universalmente il «Padre dell’oratorio musicale». La tematica poetica, filosofica e spirituale del testo di Flavio Colusso, oltre al libro di "Qohélet-Ecclesiaste", attinge all’ampia letteratura e iconografia sul soggetto, con riferimenti tratti dalla nostra attualità. Suddiviso in sei scene multilingue (italiano, latino, ebraico, greco, tedesco, ungherese), è stato appositamente commissionato a cinque compositori europei in occasione del 350° anniversario carissimiano, attraverso un Progetto Speciale [Carissimi350] sostenuto dal Ministero della Cultura.

"Vanitas vanitatum, et omnia Vanitas"! Il libretto dell’oratorio si sviluppa in un testo articolato e ‘incoerente’ che, citando Guido Ceronetti «non sia cattedra, non sia ectoplasma di Comitati Scientifici, ma che sia all’altezza della mole di rifiuti di una metropoli d’oggi, con le sue infinite mosche di morte. [...] Qohélet, il grande anonimo, è essenzialmente voce che rantola, che si spezza, che prova affanno, che dà in gemiti, in rabbiosi stridori, in furori – refrain Hével-rùach …principio e fine della voce è il grido. Un testo come questo deve muggire e lacerare come un profeta… per regalare pace. Caricate la voce, gridate».

Il ‘polittico’ si apre e si chiude – alludendo alla ciclicità del libro di "Qohélet" e delle diverse chiavi di lettura del ‘disegno’ dell’Oratorio (Danza della morte, Suite classica, Stagioni, Elementi, Scala musicale) – con un deflagrante e lungamente risonante colpo di Gong che invade l’aula dove sono riuniti musici, recitanti e partecipanti attivi al nuovo Oratorio, scritto e composto in forma di Esercizio spirituale concertato. Sullo sfumare di un groviglio di note gravi, da un oceano di parole indistinte emerge pian piano un ritornello, una nuvola vocale che, appena percettibile, bisbiglia «scrivi-scrivi-scrivi». "Solum nomen superest" ...