Roma, sabato 3 marzo 2018, ore 17:00
Basilica di Santa Maria in Aracoeli
(FEC-Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno)
Scala dell’Arce Capitolina, 14 - Piazza del Campidoglio
MICHELE VANNELLI, organo
musiche di : Johann Sebastian Bach, Felix Mendelssohn Bartholdy,
Franz Liszt, Flavio Colusso, César Franck
INGRESSO LIBERO
INFO: +39.328.6294500 | info@musicaimmagine.it
Michele Vannelli: Maestro di Cappella della Basilica di San Petronio di Bologna e organista della Cattedrale felsinea, interpreta alcune tra le più suggestive pagine organistiche di Bach, Liszt, Mendelssohn, Franck, sul monumentale organo della Basilica di S. Maria in Aracoeli, dalle maestose e profonde sonorità. In programma anche la prima esecuzione di un “Interludio” per organo di Flavio Colusso.
Il concerto fa parte de “La via dell’Anima”, il progetto ispirato dalla “rete” europea del musicista e collezionista romano Fortunato Santini di cui facevano parte anche Liszt e Mendelssohn, importante movimento di riscoperta della musica del passato avviato agli inizi dell’Ottocento.
Le tre composizioni di JOHANN SEBASTIAN BACH che aprono il programma del concerto sono accomunate dal medesimo riferimento alla contemplazione della passione di Cristo e alla riflessione sul peccato dell’uomo. Il preludio e fuga in Si minore è da ascriversi fra i capolavori maturi dell’autore; la tonalità livida, l’uso estenuato di un’armonia drammatica fino alla crudezza e l’impiego di figurazioni patetiche (non sfuggiranno alquante similitudini fra il tema d’attacco e l’aria Es ist vollbracht della Passione secondo Giovanni) hanno di tradizione associato il preludio al contesto immaginifico della crocifissione. La fuga, imponente per concezione e sviluppo, è articolata in tre sezioni; il soggetto è intrecciato, con sublime arte contrappuntistica, a due diversi controsoggetti. Il preludio al corale O Mensch, bewein dein Sünde groß (O uomo, piangi il tuo grande peccato), parimenti legato alla meditazione sulla morte di Cristo, si presenta nella forma del corale ornato, laddove la delicata fioritura della melodia è funzionale ad amplificare in senso espressivo gli affetti pietisti presenti nel testo. Il grandioso Aus tiefer Not schrei ich zu dir (Dal profondo dell’angoscia a te grido) è elaborato a sei voci nelle forme imitative proprie del mottetto polifonico e adotta la tecnica del pedale doppio resa celebre in Francia da autori quali Louis Marchand, portandola a somma perfezione; la melodia del corale è scandita nella superiore fra le due voci da eseguirsi sulla pedaliera.
La stessa melodia e lo stesso carattere tormentato si ritrovano nella terza sonata per organo di FELIX MENDELSSOHN: il primo movimento si apre con una luminosa introduzione (Con moto maestoso) in organo pleno, cui segue una fuga di carattere opposto per densità e tetraggine, punteggiata dagli ingressi della melodia del corale affidata al pedale. Un secondo tema di fuga dal carattere agitato e virtuosistico si combina col primo in uno sviluppo tempestoso, per collegarsi infine, tramite una cadenza del pedale solo, alla ripresa del movimento iniziale e all’apoteosi conclusiva. L’Andante tranquillo che conclude la sonata costituisce l’ideale ricomposizione della quiete sconvolta nella tormentata sezione centrale del primo movimento.
FRANZ LISZT condivise con Mendelssohn l’appartenenza alla ‘rete’ di Fortunato Santini, ispiratrice del progetto culturale “La via dell’Anima”; il Preludio e fuga sul nome B.A.C.H., interamente costruito sul motivo formato dalle note corrispondenti alle lettere del cognome del venerato maestro, costituisce una delle opere più importanti dedicate da Liszt all’organo per virtuosismo e spettacolarità.
Idealmente collocato alle propaggini più recenti della rete di Santini è FLAVIO COLUSSO, del quale si esegue in prima assoluta l’interludio organistico tratto dalla sua opera "Il maestro di Cappella".
Il concerto si conclude con il terzo e più veementemente romantico dei Trois Chorals pour Grand Orgue, ultima opera di CÉSAR FRANCK.